martedì 9 agosto 2011

danza

è come una danza, un passo a due, un girotondo.
è un respiro, un odore e un'affinità di intenti.
per funzionare, si deve ballare la stessa musica, si devono fare gli stessi passi.


con delicatezza, ci si sfiora con il pensiero.

mercoledì 13 luglio 2011

un giorno qualunque

vuoto fuori  e dentro, parole, pagine e immagini.
cosa fare pur di fare, cosa fare per recuperare. dei piedi che ballano, frasi non sopportate e fastidiose. 
provo ad abbracciarti ma ancora non riesco, provo a perdonarti ma è forse ancora presto. 
come si deve sentire un bambino che non ha colpe, costretto  a vivere tra quattro mura?
dico si non perchè voglio, ma perchè lo vogliono. dico no perchè non lo voglio io.
pesare, calcolare, bilanciare. prevedere.
ma non si può essere sempre pronti!!
tante idee, tante vite parallele che vorrei vivere.


guardo la mia camera e mi chiedo:
in quanti sanno vedere DENTRO alle persone?in quanti ci provano?loro hanno mai provato a leggermi, dentro e fuori?


e con la frase 'tanto tra poco parto e chi mi vede più' mi alleggerisco, e respiro. 


a ruota libera

lunedì 11 luglio 2011

libertà negata

il 31 luglio del 2009 tre ragazzi (una coppia e un loro amico) sono stati presi prigionieri sulle montagne dell'Iran mentre facevano escursionismo perchè scambiati per delle spie del governo americano. lei insegnante di inglese, lui giornalista free lance, si erano trasferiti in Siria per vivere.
fino ad ora è stata rilasciata solo la ragazza, Sarah, il 14 settembre 2010, dopo essere stata in isolamento senza la possibilità di vedere il suo ragazzo o il suo amico, di scrivere alla sua famiglia o di poter chiamare qualcuno per molto tempo.
una delle poche volte che le guardie hanno permesso ai ragazzi di vedersi, Shane (il fidanzato di Sarah)  ha chiesto a Sarah di sposarlo costruendole un anello di fili di foglia intrecciati.
da quando è tornata a casa Sarah sta facendo di tutto per far si che le autorità iraniane liberino i ragazzi, imprigionati senza avere alcuna colpa.
questa è una lettera che Sarah ha scritto a sua madre mentre era prigioniera:


If I wake up today with someone I love in my arms it’s because someone
once taught me how to love and be loved.
If I yell when I’m angry, cry when I’m sad and laugh uncontrollably
for no reason at all it’s because someone has shown me that’s it’s
alright to feel and when we feel we should listen.
If I know right from wrong and live my life accordingly it is because
I have never been alone in my convictions, year after year I’ve
observed someone close to me with the courage to do the same.
If I can enjoy the good things in life, the fresh vegetables and
books, the sweet simplicity of the desert, the good, hard, climb, it
is you I have to thank for sharing them with me.
You let me run free, trusted me with your deepest secrets, you didn’t
try to hide the wisdom and the pain of the world from me, you showed
me how to carry a burden gracefully, how to stop listening when people
have nothing good to say, how to goof off, how to say sorry, how to
forgive, how to change.
Somethings in life don’t come easy, we have to struggle very hard. But
other things were given to us as gifts we didn’t have to earn, someone
else worked for them, provided for them, safeguarded them from the
world around. Thar person is you.
I’ll never forget that that person is you.

mercoledì 6 luglio 2011

Madame Lola

questo pezzo è tratto dal libro di Romain Gary intitolato 'la vita davanti a sé'.qui  il protagonista ( Momo, abbandonato dalla madre prostituta alla casa di Madame Rosa, un'ex prostituta che ha aperto una sorta di pensione per i bambini delle donne che lavorano sulla strada) sta parlando di un travestito, Madame Lola appunto.


"Madame Lola badava alla casa e aiutava Madame Rosa a tenersi pulita. Non voglio farle dei complimenti, ma non ho mai visto un senegalese che sarebbe stato una madre di famiglia migliore di Madame Lola, è davvero un peccato che la natura ci sia opposta. Lui è stato oggetto di un'ingiustizia e così si sono persi dei bambini felici. Non aveva nemmeno il diritto di adottarne perchè i travestiti sono troppo diversi e questo non te lo perdonano mai. A volte Madame Lola ne aveva il cuore gonfio."

domenica 3 luglio 2011

ci sono tanti mondi

bene, sono qui.
oggi chissà a che ora mi vengono a prendere. io non lo so proprio, e non ho neanche idea di che ore siano  perchè mi tolgono l'orologio. non mi resta che rimanere qui a letto fino a quando qualcuno non arriva a prendermi.
aspettiamo. Alla mia età aspettare diventa  l'attività principale di ogni giornata.
aspetto che mi vengano  a prendere. aspetto che mi portino nel salone. aspetto che mi servano da mangiare. aspetto il momento della ginnastica mattutina. aspetto il pranzo. aspetto che qualcuno mi venga a trovare. aspetto. il mondo corre e se sei in ritardo di cinque minuti nessuno ti aspetta. io aspetto così tanto che il tempo quasi non esiste neanche più. Non mi resta che pensare.
purtroppo i miei pensieri non sempre sono dei bei pensieri: a volte ho dei chiodi fissi, a volte ho una gran confusione, a volte il mio cervello da solo tesse la trama di una storia che mi imprigiona. e non ne esco. il guaio è che non riesco neanche  a raccontarvele queste cose perchè non le penso io ma il mio cervello, e lui non mi spiega tutto.
poi qui tutti mi guardano in modo strano: il signore seduto davanti a me ride come un pazzo e non ne capisco il motivo. gli chiedo perchè ride e non capisce la mia domanda.
 la signora dietro il mio tavolo invece è nera di rabbia, sempre.
 un'altra donna che sembra la befana mi ripete sempre le stesse cose e io spesso non le capisco perchè sono un po' sordo, ma per educazione sorrido, chino il capo e la saluto.
c'è anche un'anziana signora che urla continuamente SIGNORINAAAA e sbatte il cucchiaio sulla ciotola ma, ripeto, sono un po' sordo e per fortuna la maggior parte delle volte non me ne accorgo.
spesso soffro di malinconia.
la malinconia è una brutta bestia: non sai mai come uscirne. ti risucchia tutte la linfa vitale e ti fa sentire quasi morto quando invece ardi dalla voglia di vivere. in quei casi recito delle poesie. sono molto poche le poesie che mi ricordo, perchè parte della mia memoria è stata cancellata in qualche modo. vi ho mai recitato quella di Victor Hugo, la parte finale dei Miserables? tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia quand'ella altrui saluta...
ma sono piccole cose. piccole cose in un oceano grigio e piatto lontano dalla mia casa,un oceano che non assomiglia neanche un po' al luogo che porto nel cuore e che ogni giorno mi manca.
sapete, io ho sempre avuto come hobby fare lavori manuali. ne ho fatti tanti e diversi: le vetrate delle porte di casa mia, delle casette in legno, lavoravo il giardino, curavo l'orto, costruivo qualcosa..
qui non posso tenere neanche un temperino: è pericoloso, non si sa mai cosa potrebbe farne la donna che sbatte tutti i giorni il suo cucchiaio sulla tazza.
Però voglio ritornare a casa mia. ci ritornerò. sto aspettando quel momento.
voi correte, fatevi passare il tempo accanto senza accorgervene, io aspetto:
guardo in faccia ogni secondo e aspetto.

sabato 2 luglio 2011

si viene e si va

ma se vi dicessi che qualcosa dentro mi dice di riprendere a scrivere?






probabilmente non ve ne frega proprio nulla, ma non mi interessa se ve ne frega o no, perchè se è qualcosa che sento dentro, beh, questo mi basta.


devo solo dare una 'forma' a questo bisogno. 
o forse no: forse devo lasciar scorrere le dita sulla tastiera  e basta. si, forse bisogna fare così: niente forme, niente scopi, niente paletti (odio la parola paletti perchè la usa sempre mia madre).
ci si sforza sempre di far andare le cose come si vuole, quando invece magari se le si lascia andare, vengono anche meglio.